In un territorio così ricco di storia come è l’Italia e in particolare la Sicilia, è davvero intimo il rapporto che può esistere tra Archeologia e Architettura, basti pensare a quanto avviene nei nostri millenari centri storici o alle valenze connesse all’intervento su un bene come il Castello della Colombaia di Trapani.
Eppure, così come noto da tempo nel mondo accademico e professionale, c’è oggi in Italia un problema reale di «formazione archeologica» degli architetti così come esiste un complementare problema degli archeologi sulla «cultura della progettazione».
Proprio rispondendo a tale esigenza che l’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Trapani e la Fondazione Architetti nel Mediterraneo “Francesco La Grassa” promuovono a Trapani un ciclo di incontri seminariali rivolti ai propri iscritti per promuovere e coniugare le competenze dell’architetto con le più moderne pratiche conoscitive e di indagine dell’archeologia stratigrafica. Ancor oggi, infatti, nel nostro locale contesto le figure professionali dell’architetto e dell’archeologo vivono troppo spesso una reciproca differenza o indifferenza per l’essere “costruttore” l’uno, “demolitore” l’altro… mentre è nei i cantieri di restauro e nelle pianificazioni urbanistiche dei più moderni e avanzati contesti culturali, che negli ultimi anni si sono create le condizioni per l’incontro, lo scambio e l’ incrocio disciplinare a tutto vantaggio della qualità degli interventi e del rispetto della storia, della cultura e dell’identità dei luoghi.
Con la cura dell’architetto Giovanni Vultaggio, autore del recente volume di carattere scientifico-divulgativo sull’archeologia dell’architettura della Colombaia di Trapani e con la disponibilità di numerosi e prestigiosi docenti e archeologi locali come il soprintendente Ferdinando Maurici, Paolo Barresi, Emanuele Canzoneri, Federico Fazio, Vittorio Mirto, l’Ordine e la Fondazione degli Architetti trapanesi intendono, pertanto, contaminare le pratiche “tradizionali” della disciplina affinchè, in particolare, i giovani iscritti possano maturare esperienze professionali diverse e molteplici, in modo da rendere i territori e i luoghi storici dei “libri di pietra” capaci non solo di illuminare meglio vicende di edifici e complessi, ma anche di arricchire la qualità dei restauri, trasformandoli in straordinarie occasioni conoscitive e non solo di recupero di pur prestigiosi volumi.
Gli appuntamenti si svolgeranno a partire dal 24 maggio e nel mese di giugno nella sede dell’Ordine, in via G.B.Fardella 16 con inizio alle ore 17.