*Pubbliettorale*
I lampioni storici installati negli anni 80 durante l’amministrazione di mio padre costituiscono ancora oggi un importante patrimonio storico artistico per la città di Trapani.
I lampioni storici in ghisa sono difficilmente sostituibili con altri di uguale bellezza, pregio e soprattutto valore, motivo per cui l’ammodernamento in chiave di risparmio energetico non ha risparmiato gli altri comuni ad eseguire la dovuta manutenzione per conservare gli stessi. I pali storici come quelli di Trapani sono infatti presenti nelle più belle città artistiche italiane come Roma, Firenze e Venezia, per questo bisogna averne cura. Purtroppo ciò non è accaduto a Trapani dove nel corso di quest’ultima amministrazione, durante i cinque anni trascorsi mai alcuna manutenzione è stata fatta su di essi se non quella riguardante la parte illuminante.
Mai nulla invece è stato operato sulla struttura in ghisa causandone la corrosione a causa dell’aria salmastra. Città come Venezia, dove seppur in presenza del mare questo non è avvenuto, i lampioni sono costantemente manutenuti. È chiaro che averli abbandonati per anni, oggi fa si’ che cadano e debbano essere sostituiti. Esistono tante ditte specializzate ed il costo è sicuramente inferiore a quello dell’acquisto di nuovi pali. Questa disattenzione e disaffezione della politica ai beni comunali si ripete su diversi immobili, basti guardare i portoni storici dei due palazzi del governo, ovvero di palazzo D’Alì e del palazzo senatorio Cavarretta, mai alcuna opera di manutenzione ordinaria, nemmeno il semplice passaggio di olio, è stato eseguito nel corso di cinque anni trascorsi sul legno.
Anna Garuccio