Si sono conclusi il lavori di restauro e rifunzionalizzazione del Castello di Calatubo, a cura della ditta Scancarello Gaetano di Palermo, finanziati dal GAL Golfo di Castellammare. Il progetto, redatto dal Comune di Alcamo, rientra nell’ambito tematico turistico sostenibile “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali”.
“Siamo molto soddisfatti, per noi è un traguardo storico, finalmente potremo mettere in sicurezza il Castello di Calatubo, dopo i primi lavori degli anni precedenti – dichiara il sindaco Domenico Surdi -. È un progetto che ha una valenza culturale e paesaggistica, per cui hanno lavorato l’ufficio, il RUP, il GAL, la Soprintendenza di Trapani e le associazioni che hanno collaborato all’idea progettuale”.
“Il Castello di Calatubo – continua il sindaco -, in questi anni, attraverso il FAI e l’Associazione Salviamo il Castello di Calatubo, è stato portato alla ribalta nazionale ed è stato votato come uno dei luoghi del cuore. Continueremo a lavorare per ottenere ulteriori finanziamenti e poter ristrutturare ciò che resta dell’antico maniero”.
“Calatubo è un monumento che porto nel cuore da circa 20 anni – dichiara il vice sindaco Vittorio Ferro -. Per arrivare al risultato odierno è stato fondamentale essere pragmatici per ottenere un finanziamento volto alla conservazione del bene e soprattutto al ripristino del fronte occidentale. Ringrazio tutta l’amministrazione, il Consiglio, il GAL, gli uffici del Comune e le associazioni che ci hanno supportato in questo progetto che, seppur non risolutivo, rappresenta un nuovo punto di partenza. Con l’occasione – conclude Vittorio Ferro – voglio ricordare Sebastiano Tusa, il suo contributo è stato importante, il progetto che si realizza, rappresenta infatti uno stralcio di quello da che lui aveva promosso”.
“Siamo molto soddisfatti – dichiara infine il presidente del GAL, Pietro Puccio – perché grazie a questo finanziamento saremo in grado di salvaguardare un patrimonio storico quale il Castello di Calatubo che appartiene a tutto il territorio”.