Alcamo: cambiano le modalità per la raccolta degli indumenti usati

Il servizio prevede 15 contenitori fissi collocati in spazi pubblici e due mezzi fissi/mobili

L’ufficio Ambiente del Comune di Alcamo ha stipulato con la ditta Ecologica del Sud di Monreale la convenzione, della durata di un anno, per la raccolta e il recupero di abiti e indumenti usati.

Il servizio prevede 15 contenitori fissi collocati in spazi pubblici, nello specifico in via Rocco Chinnici, via John Kennnedy, Piano Santa Maria, Piazza Jose Maria Escrivà e via delle Magnolie; e due mezzi fissi/mobili, adibiti alla raccolta degli abiti usati, posizionati nello spiazzo/parcheggio di fronte l’Istituto Comprensivo Nino Navarra e in Piazza Falcone Borsellino o altrove secondo le esigenze dell’Amministrazione, dalle ore 08:30 alle 12:30 di ogni giovedì.

La ditta assicura lo svuotamento periodico dei contenitori con due cadenze settimanali, il martedì e il giovedì (o ogni qualvolta è necessario, entro 24 ore, dalla chiamata/segnalazione) provvedendo al recupero delle buste degli indumenti eventualmente presenti intorno ai contenitori e assicura altresì, nei periodi di cambio stagione (Maggio, giugno, ottobre e novembre) di incrementare la frequenza di raccolta di tutti i contenitori.

“Il servizio offerto dalla ditta Ecologica del Sud, a partire dalla prossima settimana, è a costo zero per il nostro Comune e garantisce la raccolta bisettimanale degli indumenti usati per ogni campana e su chiamata – dichiara l’assessore alle politiche e ai servizi ambientali Alberto Donato -. Certo la collaborazione dei cittadini è fondamentale se vogliamo che il servizio funzioni, gli indumenti – continua l’assessore – non devono essere abbandonati alla rinfusa, ma inseriti nelle fenditure degli appositi contenitori, i luoghi di raccolta non devono diventare ricettacolo di pile di vestiti, scarpe, borse e quant’altro lasciato senza rispetto dell’ambiente, del decoro pubblico e dell’igiene. Non possiamo continuare ad assistere allo spettacolo indegno, cui abbiamo assistito finora, di abiti, coperte, capi di ogni genere che deturpano parte degli spazi pubblici”.

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