Annullate dal Tribunale del Riesame di Palermo le misure cautelari imposte al legale rappresentante di un Consorzio di laboratori di analisi con sede ad Alcamo.
Fabio Benedetto De Giorgi, 43 anni, era stato sospeso dall’esercizio dei pubblici uffici o servizi in ambito sanitario e sottoposto al divieto temporaneo di concludere contratti con la Pubblica Amministrazione e di esercitare attività di impresa o di libera professione nel settore sanitario e delle analisi di laboratorio e uffici direttivi di enti ed imprese operanti nello stesso ambito.
Le misure erano scattate lo scorso 6 novembre quando i Carabinieri del NAS di Palermo avevano eseguito il provvedimento chiesto dalla Procura di Trapani e concesso dal gip.
Dalle indagini dei militari del Nucleo Antisofisticazione e Sanità e della Compagnia Carabinieri di Alcamo, sarebbe emerso che la società che gestiva il laboratorio di analisi avrebbe commesso una frode nell’esecuzione del contratto stipulato con l’Asp di Trapani “attestando – come si legge nella nota a suo tempo diffusa dal NAS – di essere in regola con la normativa nazionale e regionale in materia di controllo di qualità nonostante utilizzasse apparecchiature non idonee per processare i tamponi per lo screening del virus sars-cov-2”.
Inoltre, secondo gli investigatori, “numerosi tamponi molecolari venivano prelevati all’esterno delle strutture sanitarie da intermediari o collaboratori del consorzio che esercitavano abusivamente la professione sanitaria/infermieristica in assenza di speciale abilitazione o di qualunque titolo abilitativo; ancora, i tamponi sarebbero stati successivamente processati nel laboratorio o, in seguito all’intervenuta sospensione dell’accreditamento, fatti recapitare dal personale della società all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani dove, grazie all’illecita collaborazione di una biologa che operava all’interno di quella struttura, venivano analizzati presso il laboratorio ospedaliero, dietro compenso”.
Il consorzio alcamese aveva ottenuto l’incarico di processare i tamponi per la diagnosi di Covid per la Sicilia occidentale, dopo avere risposto a un avviso pubblico della Regione che prevedeva controlli di qualità nelle strutture prescelte.
Le motivazioni dei giudici palermitani saranno rese note entro 45 giorni.