La Regione Siciliana ha messo la parola fine a una delle storie più lunghe e controverse della sua amministrazione: la liquidazione dell’Ente siciliano di promozione industriale (Espi), nato nel 1967 per sostenere lo sviluppo economico dell’isola, ma ormai inattivo da decenni.
La giunta guidata dal presidente Renato Schifani, su proposta dell’assessore all’Economia Marco Falcone, ha approvato i bilanci finali di liquidazione dell’ente, che doveva essere soppresso già dal 1999, ma che era rimasto in una situazione di stallo per vari motivi.
Si tratta di un passo importante nel processo di riordino e semplificazione della macchina regionale, che vede la chiusura di numerosi enti inutili o inefficienti, spesso fonte di sprechi e clientelismi.
“L’Espi viene cancellato e con esso va in archivio l’immagine della Regione che non riesce ad autoriformarsi e a mantenere gli impegni – ha dichiarato Schifani – Stiamo dando una decisa sforbiciata a tutto ciò che era rimasto insoluto nell’ambito delle liquidazioni, mettendoci alle spalle un passato non sempre virtuoso e proficuo per i siciliani”.
“Abbiamo ultimato più di trenta liquidazioni che erano rimaste pendenti per decenni – ha aggiunto Falcone – Diamo finalmente snellimento ed efficienza all’azione amministrativa della Regione in un percorso di riordino che accresce l’affidabilità e la credibilità, anche nel rapporto con Roma, del nostro ente”.
L’Espi era stato costituito con lo scopo di promuovere lo sviluppo industriale della Sicilia, attraverso la concessione di finanziamenti, incentivi e agevolazioni alle imprese. Tuttavia, nel corso degli anni, l’ente aveva perso progressivamente la sua funzione originaria, diventando un carrozzone burocratico e oneroso per le casse regionali.
Nel 1995, la Regione aveva deciso di avviare la liquidazione dell’ente, ma il processo si era trascinato per oltre ventiquattro anni, tra ricorsi, contenziosi e difficoltà gestionali. Nel frattempo, l’Espi continuava a pagare stipendi e indennità ai suoi dipendenti e liquidatori, senza svolgere alcuna attività utile.
Ora, finalmente, la vicenda si è conclusa con l’approvazione dei bilanci finali di liquidazione e la cancellazione dell’ente dal registro delle persone giuridiche. Si tratta di un risultato atteso da tempo dai siciliani, che sperano in una Regione più snella ed efficace.