Avviata stamattina una maxi ispezione sulla nave di soccorso “Mare Jonio”, della Ong Mediterranea Saving Humans, ancorata a Trapani in attesa di ripartire per una nuova missione.
“Il Comando generale della Guardia Costiera ha deciso di concentrare quattro attività ispettive in un solo giorno che dovranno stabilire l’idoneità della nave, battente bandiera italiana”. Lo ha reso noto Luca Casarini, capomissione della ong.
“Hanno commissariato – ha proseguito – la Capitaneria di Trapani, e inviato da Roma la squadra speciale che si occupa delle ong, quella che serve a bloccarle. Alle tre ispezioni previste, che riguardano aspetti tecnici e sanitari sui quali non abbiamo mai avuto problemi, si è aggiunta una ispezione occasionale voluta dal Comando generale di Roma. È evidente che di occasionale non vi è proprio nulla, perché quel Comando agisce sotto gli ordini del Ministro Salvini. È il tentativo di rispondere ai suoi guai giudiziari tentando di bloccare una nave del soccorso civile”.
“Noi non abbiamo mai avuto paura delle continue ispezioni – sottolinea il capomissione di Mediterranea – siamo a quota 24 dall’inizio delle nostre attività in mare, ma è chiaro che Salvini, che comanda la Guardia Costiera, vorrebbe bloccare le nostre attività di soccorso. Magari applicando il decreto contro le navi di soccorso scritto dal suo amico
Piantedosi”.
Casarini ha ricordato che la ong è parte
civile al processo contro Salvini: “Sarebbe grave – ha concluso – se queste ispezioni si trasformassero in una ritorsione per il processo nel quale il ministro è imputato”.
Nei confronti del leader della Lega la Procura generale di Palermo ha chiesto, nei giorni scorsi, una condanna a sei anni nell’ambito del processo “Open Arms”. Salvini, all’epoca ministro dell’Interno, decise di chiudere i porti, costringendo la nave a rimanere bloccata davanti a Lampedusa con 147 migranti a bordo.
Negli ultimi giorni, a Trapani, esponenti locali di Fratelli d’Italia hanno protestato contro la proposta del sindaco di Trapani di attribuire la cittadinanza onoraria a tre ong – la Jugend Rettet, Save the Children e Medici senza Frontiere – rimaste coinvolte nel “Caso Iuventa”. L’inchiesta della Procura di Trapani che le accusava di favorire l’immigrazione clandestina, è stata chiusa con una sentenza di “non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste”