La Giunta del Comune di Trapani ha deliberato l’individuazione dei beni patrimoniali ricadenti nel territorio del Comune di Misiliscemi, e quindi a loro spettanti, che di conseguenza verranno sottratti dal patrimonio immobiliare vantato dal Comune di Trapani. Questo, costituisce, il primo atto parziale ricognitorio rispetto alla regolarizzazione dei rapporti finanziari e patrimoniali fra il Comune di Trapani e il Comune di Misiliscemi.
«Ai problemi diffusi che accomunano oltre 200 città siciliane di ogni colore politico in difficoltà di Bilancio causa anche la crisi pandemica e la mancata piena attuazione dei principi costituzionali del federalismo fiscale (fondo perequativo, livelli essenziali di prestazione, trasferimenti di finanza derivata e necessari accantonamenti, principi di contabilità finanziaria ed armonizzata etc.), si sommano vicende contabili datate e novità correlate all’unicità della nascita del neo Comune» affermano il sindaco Giacomo Tranchida e l’assessore al Bilancio Fabio Bongiovanni.
Ecco l’elenco dei beni:
Allegato SUB A elenco beni
Il Bilancio di Previsione 2022, infatti, è in ritardo vista la necessità di separare con precisione le spese e i costi dei servizi dei cittadini di Misiliscemi, che da due anni ormai si sono totalmente separati dalla gestione del capoluogo. Nei giorni scorsi, Fratelli d’Italia, attraverso una nota aveva criticato l’Amministrazione trapanese. Critiche sono sono state rispedite al mittente da Tranchida.
«Non guasterebbe giusto un po’ di serietà politica in più e reale capacità amministrativa da parte dei locali e regionali dirigenti di FdI – concludono Tranchida e Bongiovanni – che invece continuano a riempire le pagine di giornale dal resoconto delle loro pirandelliane gite parlamentari senza comunque tirar fuori un ragno dal buco. La politica non comanda sui tempi dei freddi numeri a meno che non vogliano aumentare le tasse ai cittadini cosa della quale noi ci siamo ben guardati come ad esempio abbassando la Tari quasi del 30% in questi anni».