Trapani e le grandi navi da crociera, si va verso allungamento della banchina Garibaldi [AUDIO]

Ne parliamo con Gaspare Panfalone agente per Trapani di MSC

È approdata ieri mattina, 19 settembre, al porto di Trapani ed è ripartita in serata: Explora II la lussuosa nave da crociera di MSC dopo la consegna di Fincantieri Genova alla compagnia avvenuta il 12 settembre scorso, e dopo aver fatto tappa a Civitavecchia, è arrivata in città. Ne abbiamo parlato con Gaspare Panfalone presidente della Riccardo Sanges & C., agente MSC per il porto di Trapani.
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Sono al telefono con Gaspare Panfalone. Oggi la nuova Explora II ha fatto sosta a Trapani; non capita tutti i giorni che una nave appena varata approdi in città e accolga i turisti in crociera.

In realtà, prima dell’estate a Trapani era approdata, e anche in quel caso era la prima volta, l’Explora I e quindi questa è l’Explora II che, uscita dal cantiere, ha toccato Civitavecchia e ora Trapani. Il nostro è un porto sul quale MSC, attraverso il suo brand di lusso Explora, sta investendo e, come volevasi dimostrare, dopo l’Explora I abbiamo visto anche l’Explora II.

La nave è stata consegnata da Fincantieri di Genova il 12 settembre scorso e contemporaneamente, sempre a Fincantieri, c’è stata l’inaugurazione di altre due navi che saranno pronte presto: dopo questa avremo Explora III e Explora IV. Questa è una nave davvero speciale?

Sì, questa è una nave con una stazza lorda di 63 mila tonnellate, ha una lunghezza di quasi 250 metri, 248,9 per l’esattezza e quindi, allo stato attuale, rappresenta quasi un limite massimo per lunghezza di navi che possono approdare a Trapani, quindi Trapani è come se in questo momento facesse il massimo sforzo per ospitare navi di questa portata e di questo lusso.
Prima considerazione, l’interesse del crocierismo nel porto di Trapani oltre che in altri porti siciliani. Tra l’altro l’Autorità di Sistema Portuale ha partecipato a una fiera e a metà del mese prossimo ci sarà un’occasione in cui tutti gli armatori visiteranno i porti della Sicilia occidentale, ovviamente in particolar modo Trapani, quindi altre possibilità, altri ragionamenti commerciali. Questo processo più volte narrato come vedi si sta attuando. Qual è però l’elemento di novità che vorrei comunicare? Abbiamo preso atto che oltre i 250 metri non si può andare ed è già una forzatura tecnica ospitare navi di questo tipo, perché nel frattempo i limiti, le caratteristiche della sicurezza sono sempre più severi e più rigorosi e quindi oltre non si può andare.
Oggi, parlando con il presidente della Westgate, Antonio Di Monte, che è il concessionario, cioè il terminalista privato che ha vinto le gare a suo tempo e che ospita dal punto di vista terminalistico queste crociere, stiamo valutando tutti insieme, anche all’Autorità di Sistema Portuale, e la Sanges si farà immediatamente promotrice di una soluzione tecnica, la possibilità di allungare la banchina Garibaldi, c’è un angolo ottuso che divide quella parte di banchina, la banchina Garibaldi e la banchina Dogana, che praticamente non dà la possibilità di allungare il molo stesso e quindi il limite diventa questo.
Avremmo immaginato una soluzione tecnica leggera o con un pontile galleggiante o con un tipo di banchina leggera, che permetterebbe con un investimento non importantissimo e soprattutto idoneo ad ottenere le autorizzazioni, soprattutto dal punto di vista ambientale, e proporremo a breve una soluzione tecnica che porterebbe quella banchina ad una lunghezza di poco meno di 400 metri. Ciò consentirà di migliorare da subito l’offerta tecnica di quella banchina e quindi del porto per avere navi di lunghezza maggiore e quindi valorizzare tutto questo lavoro fatto, potendo ospitare navi ancora più grandi e ancora più lussuose, con una soluzione, se così possiamo dire semplice, che sarà proposta da un tecnico e dovrebbe essere accettata dall’Autorità portuale, che potrebbe rientrare nei lavori che si stanno ultimando, che si ultimeranno entro il 2025. Questa è una notizia…

Lo capisco, infatti voglio chiedere se ha a che fare col rifacimento del waterfront, perché un progetto del genere era inizialmente previsto ma poi…

L’allungamento della banchina Garibaldi è un argomento sul quale qualche anno fa io mi ero cimentato, che poi ha avuto uno stop per motivi che non sto qui a dirti. Non riguarda il rifacimento del waterfront perché questo riguarda tutta la sistemazione della parte nord ovest della città e la costruzione di fronte ai locali della capitaneria, quello che viene chiamato Molo Antico, una realizzazione di un’ulteriore banchina di circa 400 metri, un’ulteriore stazione marittima. Questo è un progetto che è in corso ma che avrà ovviamente una realizzazione tra 4-5 anni.

Mentre quello anticipato è qualcosa di più immediato e più semplice.

Questa dovrebbe essere una cosa più immediata e più semplice. Io te lo sto dando in anteprima perché ne abbiamo parlato, ripeto, con il presidente della concessionaria del Westgate che ne ha parlato a sua volta con l’Autorità di Sistema portuale e con alcuni tecnici. Questa è una soluzione più semplice che prevede il mero allungamento della banchina senza opere e interventi importanti che valorizzano il pescaggio e che si realizzerà da qui al 2025.
Quindi è un allungamento di banchina con un pescaggio a 11 metri e quindi quei limiti che riguardano il crocierismo per quella banchina  verrebbero superati. Questo valorizzare caditoie l’investimento già fatto sulla vecchia Stazione marittima.

Questa è un’ottima notizia perché in pratica si tratta di raddrizzare il Molo Garibaldi.

Sì, raddrizzando il Molo Garibaldi, si ha una linea di continuità dalla banchina Sanità fino a arrivare ai pontili e idealmente a tutte le altre banchine che vanno verso la parte est della città, quindi si ha questo lungo profilo. Anche se viene rappresentato così semplicisticamente, questo limite della lunghezza della banchina è un limite importante che restringe i possibili clienti del porto di Trapani. Quindi da un lato abbiamo l’interesse per la città, l’interesse per il turismo, soddisfacendo anche i servizi tecnologici.
Se questa soluzione, che è una soluzione leggera dal punto di vista dell’investimento strutturale, viene realizzata, avremo un risultato pratico, dal punto di vista dei tempi anche raggiungibile in poco tempo. Se vogliamo pensare un pochettino più in grande ci avvantaggiamo rispetto alla realizzazione dell’altra stazione marittima con l’altra banchina e con il Waterfront.

Ma i soldi chi li mette per il molo Garibaldi?

Questo è più semplice, i soldi che sono legati al dragaggio e alla sistemazione del porto, quindi l’adeguamento del pescaggio con caratteristiche di porti normali sono stati 80 milioni che stanno per essere spesi.
Questa soluzione e questo ragionamento che si sta per fare rientrerebbe in quest’ambito e, come ho detto prima, dovrebbe essere una soluzione anche semplice, quando dico una soluzione leggera intendo dire che potrebbe essere anche un semplice pontile galleggiante come se fosse un triangolo rettangolo che va a coprire questo angolo ottuso. Quindi non è un investimento importantissimo, è un ragionamento che si era fatto nei porti dei Caraibi, soluzioni di questo tipo vengono attuate con una certa facilità. Ovviamente queste cose si possono immaginare, si possono pensare e si possono realizzare laddove c’è un successo commerciale. Siamo partiti dall’Explora I e dobbiamo tornare all’Esplora II.

Il fatto che navi così importanti scelgano Trapani e quindi che venga apprezzato da tutti i punti di vista marittimi, nautici, turistici, questo porto e questa meravigliosa città, determina tutte quelle condizioni per cui si possono immaginare anche soluzioni più semplici che possono portare al raggiungimento dell’obiettivo. Iniziative molto interessanti hanno ambiti economici assolutamente diversi.

Qui completiamo un investimento anche abbastanza soft dal punto di vista di impatto ambientale perché si tratta non tanto di gettare cemento a mare per creare un nuovo molo, ma semplicemente semplificare una sagoma di un molo già esistente che possa così accogliere l’attracco di navi importanti, anche più grandi dell’Explora II. Ho letto che ha un bassissimo impatto ambientale, potrebbe anche andare a fare crociere nei mari del nord oltre il circolo polare artico, ma per adesso godiamocela nel Mediterraneo.

A noi basta che scelga il nostro porto, che è la nostra vita. Chi fa il mio lavoro deve anche avere la visione di qualcosa che magari altri non vedono e che può portare tanto benessere a tutti quanti, a noi per primi perché viviamo di lavoro ed è il lavoro che poi ripaga tutto.

Dico un’ultima cosa. A bordo c’era come comandante una donna, Serena Melani. Una comandante con le competenze, anche questa è una soddisfazione che si può verificare. Lei ci ha detto che conosceva Trapani, era stata con altre crociere, in particolar modo della Regent, non era comandante, ricordava come si fa la manovra, sapeva tutto.
Nell’ambiente marittimo il nome Trapani è un nome forte, un nome fatto di gente di mare, di marittimi, fatto di ricordi, di capitani coraggiosi. Quindi niente di nuovo sotto il sole, dobbiamo riprenderci quello che c’è sempre stato, che Dio ci ha dato e che si è perso nel tempo. Però ne abbiamo fatto di strada e continueremo a farne. Bisogna comunicare questa grande storia, questa nostra origine che viene dal mare e crederci sempre.

L’Explora II riparte nel pomeriggio [ndr 19 settembre], giusto?

Riparte stasera, rimane a lungo. Poi devi verificare quanti soldi, quanto ha speso in città questa gente in crociera. Quanti soldi lasciano? Bisogna verificare questo per capire veramente l’impatto economico importante per il territorio, perché se la nave è di lusso i passeggeri saranno persone che possono permettersi una crociera di questo tipo e quindi spenderanno. Spenderanno, mi auguro, in oggetti di valore o in altro e quindi è tutto denaro fresco che entra nell’economia di questa città. Ti dico questo dopo avere dato un minimo, un contributo minimo per permettere alla città di aumentare il proprio prodotto interno lordo, il proprio fatturato, questa è una grande soddisfazione per chi fa il mio lavoro e per tutti i collaboratori, perché ci sono persone che si spendono moltissimo per questo lavoro e per tutte le persone che lavorano con noi.

Lo chiederemo agli addetti ai lavori, ai ristoratori, ai negozianti, vedremo da chi avere determinate conferme, da chi lavora in questo indotto. Grazie Gaspare Panfalone. 

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