«A tutela di ambiente ed ecosistema, le attività umane nello stagnone di Marsala devono essere regolamentate. La Regione intervenga per l’adozione del Piano di utilizzazione della Riserva».
Lo ha chiesto la deputata regionale trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, prima firmataria di un’interrogazione sulla Riserva Naturale Isole dello Stagnone di Marsala. Un’area che fa parte della Rete Natura 2000, nella quale, come risulta da diverse denunce di cittadini, di ambientalisti e dei mass media, le attività antropiche appaiono ormai fuori controllo e minacciano di stravolgerne la residua naturalità.
«Questa estate – denuncia Ciminnisi nell’interrogazione – s’è visto di tutto: giochi d’artificio, pesca abusiva, abbandono di rifiuti; navigazione e traffico veicolare incontrollato, parcheggi non regolamentati. La mancanza di una disciplina chiara non consente ai cittadini di conoscere il confine tra quello che è consentito e quello che non lo è; né, tanto meno, agli enti preposti di contemperare in maniera efficace le iniziative economiche, turistiche e sportive con le esigenze di tutela ambientale, ancor più pregnanti e significative dopo la recente modifica dell’articolo 41 della Costituzione. Da ultimo, per esempio, è arrivato l’annullamento del sorvolo con velivoli Piper (nell’ambito della iniziativa Vie dei tesori, ndr), sebbene mai interdetto da ENAC il volo sullo Stagnone, che al contrario è vietato nella riserva “limitrofa” ma appartenente alla medesima ZPS. Questa discrasia è l’ennesima prova che serve regolamentare, non si può sperare nel buon senso dei privati per la conservazione e tutela dell’ambiente, della flora e della fauna dello Stagnone».
«L’Assessorato regionale all’Ambiente – conclude Ciminnisi – non può rimanere inattivo a guardare, come purtroppo fa da anni l’ente gestore, la ex provincia regionale di Trapani. Infine: il Comune di Marsala ha affidato lo scorso anno una “Indagine esplorativa per un incarico di pianificazione” del Piano di utilizzazione, attività della quale, però, non si conosce alcuna determinazione. Nell’inerzia generale e in mancanza del piano di utilizzazione, le bellezze naturali che oggi portano migliaia di visitatori all’anno nella Riserva dello Stagnone di Marsala, rischierebbero di essere gradualmente compromesse».