Lo stop al servizio mensa alla fine è arrivato ma non per l’intossicazione. Ieri i Carabinieri del Nas hanno fatto visita alla Scuola Nunzio Nasi, nel presso Don Milani.
È stato riscontrato che il locale idoneo destinato a refettorio per la mensa, era stato invece dedicato ad aula didattica, contravvenendo alla sua originaria destinazione, impiegando diversamente le aule dei piccoli utenti come refettorio, così come avvenuto nella fase pandemica. Atteso che le ultimissime indicazioni strategiche, superata la fase pandemica, prevedono invece il consumo dei pasti solo ed esclusivamente nei locali refettori autorizzati (e non come in precedenza provvisoriamente consentito anche nelle aule), si è ordinato l’immediato ripristino del locale mensa nel plesso citato per la prosecuzione del servizio che presumibilmente si attiverà lunedì, atteso che il dirigente scolastico ha già provveduto alla ottimizzazione degli spazi didattici.
Il servizio, quindi, non si ferma negli altri plessi ma solo alla Don Milani per questioni strutturali. Negli ultimi anni numerosi sono i genitori che hanno deciso di far usufruire del servizio mensa. Le statistiche parlano chiaro: nel 2019 erano 340 mentre in quest’anno scolastico sono più di 700.
“Riteniamo fondamentale questo servizio – afferma l’assessore alla pubblica istruzione Enzo Abbruscato – , significa dare un mezzo alle famiglie che hanno bisogno di usufruire di un orario prolungando scolastico fino alle 16. Vogliamo tranquillizzare tutte le famiglie: vigileremo costantemente sulla qualità del servizio perché con la salute non si può certo scherzare, soprattutto quella dei bambini che ogni giorno utilizzano il servizio mensa”.
Concludendo, è chiaro che l’allerta rimane molto alta soprattutto dopo ciò che è accaduto ad Alcamo e dopo le presunte 12 intossicazioni dei giorni scorsi a Trapani.