La sezione Trapani–Paceco di Italia Nostra ha avviato confronti e interlocuzioni con altre associazioni che operano nel territorio – la sezione Erice e Agro ericino del CAI, il WWF Trapani, il circolo “Nautilus” di Trapani–Erice di Legambiente – per avanzare proposte sul riutilizzo della piazza ex Mercato del pesce di Trapani, un luogo amato dai trapanesi che lo chiamano semplicemente “a chiazza”.
Realizzato nel 1874 su progetto dell’ingegnere G. B. Talotti, questo spazio pubblico ha rappresentato molto nella cultura, nella memoria collettiva e nella vita quotidiana di Trapani. La sua posizione strategica, l’intensa utilizzazione sociale, lo spazio a disposizione, la presenza, un tempo, del mercato al dettaglio del pesce e la suggestione dell’edificio che la abbraccia, hanno conferito a questo luogo un forte carattere identitario. L’aspetto architettonico dell’edificio è ben riconoscibile e spicca tra le cortine murarie di via Torrearsa divenendone sfondo.
Secondo le associazioni la piazza ha una enorme potenzialità polifunzionale che deve essere sviluppata individuando un percorso di rigenerazione che definisca le diverse funzioni e il modo per promuoverle. Il primo intervento dovrebbe essere quello di ristrutturazione del prospetto che è,in più parti, ammalorato.
La prima proposta riguarda il ripristino della sua funzione commerciale. Per raggiungere questo obiettivo si chiede all’amministrazione comunale di predisporre un bando per l’assegnazione, limitata a due mattine alla settimana, di porzioni di suolo pubblico ad artigiani ed operatori commerciali del settore fiori, frutta, verdura e prodotti tipici. Altre due mattinate potrebbero essere occupate da un “Mercato del contadino” simile a quelli già esistenti in altre zone della città. Inoltre, alcune delle cinque botteghe storiche presenti nel lato ovest dell’edificio, potrebbero essere utilizzate per attività artigianali riguardanti prodotti alimentari e alcuni cibi tipicamente trapanesi. Questa scelta, fra l’altro, produrrebbe – secondo Italia Nostra e le altre associazioni – “evidenti benefici ad un’area nella quale, attualmente, i servizi di prossimità non riescono a sopravvivere, determinando un conseguente impoverimento della vita sociale”.
La seconda proposta riguarda la funzione culturale: la piazza come agorà, luogo di incontro e di socializzazione. La sera e per tre giorni alla settimana la piazza potrebbe essere messa a disposizione per eventi significativi di qualsiasi tipo. Già si svolgono – viene ricordato – alcune importanti attività come “Stragusto” o il “Mercato dei prodotti biologici”. Altre iniziative ed eventi culturali e artistici potranno essere proposti: “pensiamo – si legge nella nota diffusa alla stampa – possibili eventi estivi di intrattenimento o musicali o teatrali”.
La terza proposta guarda alla funzione storica del luogo. Almeno una delle cinque botteghe storiche potrebbe essere dedicata ad una sorta di piccolo museo del mercato realizzato con attrezzi e immagini e/o installazioni per raccontare ai giovani e ai turisti un aspetto della memoria cittadina, per testimoniare che il funzionamento del mercato, fin dalla sua costruzione, ha contribuito a cambiare la prospettiva urbana di quell’area. In questo modo, inoltre, si può sottolineare il carattere storico di questo mercato che, in futuro, potrebbe essere collegato ad una rete regionale dei mercati storici.