Blitz della Polizia tra le province di Trapani e Palermo dove gli agenti della Squadra Mobile di Trapani e del Commissariato di P.S. di Castellammare del Golfo, con il supporto della Guardia di Finanza di Alcamo, sotto il coordinamento del Servizio centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal gip del Tribunale di Palermo.
Una persona è finita in carcere e altre sei agli arresti domiciliari con l’accusa, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata all’illecito smaltimento di rifiuti e inquinamento ambientale.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, sviluppate con le più recenti e sofisticate tecnologie, hanno permesso di scoprire una società di Castellammare del Golfo che si occupava della gestione di liquami e rifiuti in generale utilizzando autospurghi, che utilizzava procedure illecite di smaltimento. Il contenuto delle fosse imhoff, appartenenti ad abitazioni private, esercizi commerciali o lidi balneari, venivano prelevati e poi sversati nei tombini della città stessa (o talvolta di località limitrofe), ben sapendo che i liquami e i rifiuti in generale sarebbero finiti nella condotta fognaria e, conseguentemente in mare, in assenza di un idoneo impianto di depurazione funzionante.
La procedura illecita di smaltimento – secondo la ricostruzione degli inquirenti – era in grado di provocare la frequente avaria o anche la rottura delle pompe di sollevamento di alcuni tombini, a causa dell’intasamento dovuto all’accumulo di detriti, e il Comune era costretto ad incaricare la stessa società per le riparazioni, subendo di fatto una truffa.
Tra gli indagati figura anche il titolare di uno studio di Biologia, il cui ruolo era quello di favorire la società incaricata degli smaltimenti stilando referti precostituiti o falsificati, senza l’esecuzione delle analisi, facilitandone le attività illecite e favorendone i profitti. Le attività d’indagine, hanno anche permesso di raccogliere, in via incidentale, elementi indiziari, su alcune condotte illecite da parte di due soggetti che lavorano alla discarica di Camporeale (PA): si tratta di sversamenti di percolati, effettuati con modalità assolutamente illegali, nei terreni vicini all’area adibita a discarica.
L’ordinanza cautelare prevede anche il sequestro della società e dell’intero compendio aziendale e la nomina di un amministratore giudiziario. Nell’operazione nell’operazione sono stati impiegati oltre ai poliziotti della Mobile di trapani e del Commissariato di Castellammare del Golfo, anche quelli dei Reparti Prevenzione Crimine di Palermo e Catania ed un’unità eliportata del Reparto Volo di Palermo. VIDEO