Reso noto l’esito dell’ispezione di ieri sulla nave “Mare Jonio” della Ong Mediterranea Saving Humans nel porto di Trapani eseguita dalla Guardia Costiera.
«Siamo in stato di fermo e abbiamo un ordine, impartito dal Ministero dei Trasporti, di sbarcare, immediatamente, i mezzi di soccorso, pena la perdita dell’idoneità di navigazione», ha detto il capo missione della Ong Luca Casarini in una diretta sulla pagina Facebook.
Casarini ha parlato di una «ispezione con una squadra speciale anti-ong, il sesto reparto della Guardia Costiera del Comando generale. Noi però siamo una nave che opera da sei anni, una nave che il registro navale indica come nave di soccorso – ha proseguito il capo missione – . Il ministro Salvini si metta il cuore in pace. Ci sarà sempre qualcuno che in mare risponderà alle richieste di aiuto. Non riuscirà a impedire che le persone vadano a soccorrere altri fratelli e sorelle che stanno affondando. Chi impedisce di salvare vite umane commette un reato». Annunciata l’intenzione di presentare opposizione, in tutte le sedi, al provvedimento.
«Abbiamo informato i nostri legali di parte civile al processo Open Arms – prosegue Casarini – in merito a quello che sta accadendo in queste ore, con questa ispezione occasionale durata dieci ore e mezza a bordo della nostra nave. Crediamo che sia importante che il presidente del Tribunale di Palermo ne venga a conoscenza».
«L’imputato – prosegue – è la stessa persona che ci ha portato a questo blocco. Vogliamo che il Tribunale di Palermo si renda conto di cosa succede ad una parte civile a quel processo. I nostri legali comunicheranno al Tribunale e al presidente del Tribunale tutto. Secondo noi non è un caso che sia accaduto, perché noi siamo anche parte civile in quel processo».
«Più di dieci ore di ispezione e non hanno trovato nulla se non l’applicazione di un provvedimento soggettivo – dice il capo missione -. Il provvedimento dice che se vogliamo navigare dobbiamo eliminare tutti gli equipaggiamenti, compresi i bagni, le docce, i gommoni di soccorso che hanno soccorso oltre 2.000 persone in questi anni, e le zattere. Credo che questa sia la prima volta che a una nave viene ordinato di non avere mezzi di soccorso a bordo. Non ci dicono che non possiamo navigare ma che possiamo navigare senza soccorrere nessuno. E questo avviene in un quadro del Mediterraneo dove contiamo oltre 1.500 morti accertati».
«Gli ultimi salvataggi li abbiamo fatti in coordinamento con la Guardia Costiera, sono stati loro, l’ultima volta, a chiederci aiuto e a chiederci di usare quei mezzi di soccorso» conclude il capo missione di Mediterranea Saving Humans. VIDEO