Associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e autoriciclaggio, questi i reati contestati a 21 soggetti nei cui confronti i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali, emessa dal gip del locale Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. Tra questi, 13 sono destinatari della misura del divieto di dimora nelle province di Palermo, Trapani e Agrigento e 8 dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Le indagini, condotte dagli uomini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo – G.I.C.O., hanno riguardato due gruppi criminali che avrebbero gestito due distinte piazze di spaccio attive a Mazara del Vallo nel quartiere “Mazara 2” attraverso una capillare rete di vendita di crack, marijuna, hashish e cocaina. Come carattere comune ai due gruppi sarebbe emerso il sistematico ricorso ad un linguaggio criptico che nascondeva la compravendita di sostanze stupefacenti che venivano denominate “ricci”, “pesci”, “magliette bianche o scure”, in relazione alle differenti tipologie.
In chiave economico-patrimoniale, gli investigatori hanno ipotizzato a carico a uno dei principali indagati, il reato di autoriciclaggio perché avrebbe reinvestito parte del denaro frutto dell’attività illecita nell’acquisto di un peschereccio, che fa parte dei beni oggetto del provvedimento di sequestro di beni per un valore complessivo di 220 mila euro
Sette dei destinatari delle misure cautelari, infine, sono risultati percepire direttamente o tramite il proprio nucleo familiare il “reddito di cittadinanza”. Il beneficio è stato sospeso. GUARDA VIDEO