Matteo Messina Denaro, l’ultimo mafioso stragista di Cosa Nostra, è morto – nella notte appena trascorsa – all’ospedale de L’Aquila dove era ricoverato.
Il capomafia, 62 anni, era affetto da una grave forma di tumore al colon che gli era stata diagnosticata mentre era ancora ricercato, a fine 2020.
Era stata proprio la malattia a portare i carabinieri del Ros e la Procura di Palermo sulle tracce del boss, riuscito a sfuggire alla giustizia per 30 anni.
Dopo la cattura, avvenuta il 16 gennaio di quest’anno a Palermo, Messina Denaro è stato sottoposto alla chemioterapia nel supercarcere dell’Aquila dove era stata allestita una sorta di infermeria attigua alla sua cella.
Nei mesi le sue condizioni sono peggiorate e ad agosto era stato trasferito in ospedale per essere sottoposto a due interventi chirurgici.
Dallo scorso 22 settembre era in coma irreversibile. I medici avevano sospeso l’alimentazione per endovena, seguendo la volontà espressa dal paziente, dopo che le condizioni si erano aggravate.
Già stabilite le fasi successive alla sua morte e la consegna della salma alla famiglia che è rappresentata dalla nipote, l’avvocata Lorenza Guttadauro: la legale si trova all’Aquila da diversi giorni. Presente anche la figlia del boss, Lorenza, di recente riconosciuta legalmente dal padre.
La salma del capo mafia sarà trasferita a Castelvetrano dove sarà sepolto nella tomba di famiglia. Si tratta della stessa tomba dove è seppellito il padre, morto da latitante e la cui salma fu fatta trovare nelle campagne di Castelvetrano, già vestita per il lutto e la tumulazione.
Il corpo di Matteo Messina Denaro dovrebbe essere sottoposto ad autopsia e soltanto dopo essere trasportato in Sicilia.