C’è un marsalese tra le 48 persone indagate dalla Procura di Catania sui flussi “illegali” delle Iptv e dei siti di live streaming delle più note piattaforme televisive. È il 38enne A.P., residente in una contrada dell’entroterra lilibetano. Lo riporta il quotidiane online Tp24.t.
L’operazione contro la pirateria televisiva, condotta dalla Polizia e coordinata dalla Dda della Procura di Catania, scattò il 19 dicembre dello scorso anno. Adesso l’ufficio inquirente ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.
L’operazione contro la pirateria televisiva, condotta dalla polizia e coordinata dalla Dda della Procura di Catania, scattò il 19 dicembre dello scorso anno. Adesso, l’ufficio inquirente ha notificato l’avviso conclusione indagini preliminari. Un atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.
Le indagini, dirette dalla Procura distrettuale di Catania, e condotte dai Centri operativi per la sicurezza cibernetica della Polizia di Stato,
avevano portato alla scoperta di un’associazione criminale, organizzata in modo gerarchico secondo ruoli distinti e precisi e con promotori distribuiti sul territorio nazionale e all’estero, che avrebbe distribuito, ad un elevatissimo numero di utenti, palinsesti live e contenuti on demand protetti da diritti televisivi, di proprietà delle più note piattaforme televisive attraverso il sistema delle IPTV illegali, con profitti mensili per svariati milioni di euro.
Le presunte condotte illecite, come sottolineò la Dda di Catania, erano state “consumate in un lungo arco temporale e furono interrotte proprio dall’operazione della Polizia.