Proseguire e rafforzare la lotta alle discriminazioni dovute all’orientamento sessuale e all’identità di genere avviata con la legge regionale del 2015 e tutelare anche le persone intersessuali, cioè coloro che presentano variazioni congenite nelle caratteristiche sessuali.
Questo il cuore di un disegno di legge, a prima firma del capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Antonio De Luca, presentato all’Ars, che mira a realizzare interventi culturali, socio-assistenziali, socio-sanitari e in materia di lavoro e istruzione a favore delle persone LGBTQ+.
“Il ddl, di dieci articoli, – spiega De Luca – parte dalla consapevolezza che molte persone LGBTQ+ subiscono ancora numerose forme di discriminazione in contesti scolastici o lavorativi e nella ricerca di occupazione. Questo accade nonostante le forme di tutela già in essere e nonostante la diffusa condanna sociale di tali comportamenti discriminatori. È ora di creare nuovi strumenti di tutela, colmando, nei limiti delle competenze della Regione Siciliana, i gap legislativi che ancora oggi esistono”.
De Luca ricorda come, con la legge 6/3/2015, la Sicilia sia stata tra le prime regioni a legiferare per i soggetti LGBTQ+, “facendo da apripista per altre regioni come Piemonte, Umbria, Emilia Romagna, Campania e Puglia”.
Questi i principali contenuti del ddl.
Nell’ambito dell’istruzione e della cultura, la Regione promuove e organizza attività di formazione e aggiornamento per tutto il personale scolastico per garantire pari opportunità e prevenire e contrastare le discriminazioni, il bullismo e il cyberbullismo. Sostiene, inoltre, eventi culturali per sensibilizzare i cittadini e gli operatori economici al rispetto delle persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, identità di genere o variazioni nelle caratteristiche sessuali.
In ambito lavorativo, la Regione individua e costruisce, secondo il ddl, percorsi di inserimento lavorativo che valorizzino qualità e professionalità individuali, indicando strumenti per l’avvio di nuove imprese, laddove ci si trovi in presenza di soggetti vittime, giudizialmente accertate, di violenza o discriminazione.
In ambito socio-sanitario e socio-assistenziale, il disegno di legge promuove la formazione specifica di operatori e operatrici “per garantire l’accesso dignitoso e il rispetto delle differenze in qualunque servizio o prestazione sociale, assistenziale o sanitaria, resa anche in condizioni di degenza”.
Per la prevenzione e il contrasto alla violenza nei confronti delle persone LGBTQ+ è anche previsto che la Regione favorisca l’attivazione di servizi sul territorio regionale, promuova l’accoglienza, in collaborazione con i servizi già operativi nell’ambito delle reti antiviolenza territoriali, e si possa costituire parte civile nei procedimenti penali per reati commessi nei confronti di questi cittadini.
Il disegno di legge dedica spazio anche alla comunicazione, con l’obiettivo di affidare al CORECOM il compito di vigilare sui contenuti della programmazione radiofonica e televisiva regionale e di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di non adottare comportamenti discriminatori.