“Fondare a Trapani il museo archeologico più importante della Sicilia”

La proposta del professore Francesco Torre, presidente del Consorzio universitario di Trapani

“A Trapani potrebbe nascere il Museo archeologico più importante della Regione Sicilia”. Lo afferma il professore Francesco Torre, attuale presidente del Consorzio universitario di Trapani, che lancia così l’idea di realizzare un museo archeologico a Trapani. La proposta è stata inoltrata all’assessore all’Urbanistica di Trapani Giuseppe Pellegrino e per conoscenza a tutta l’Amministrazione.

“Trapani ha una moltitudine di siti archeologici e preistorici – spiega Francesco Torre – : Selinunte, Segesta, Lilibeum,  Mozia, Cave di Cusa, Campobello di Mazara, Sesi di Pantelleria, Erice, Grotta del Genovese, Levanzo, Marettimo, Grotta dei Cavalli, San Vito Lo Capo, Grotta Scurati, Custonaci, Grotta Polifemo ed Emiliana, Mokarta, Salemi, Stretto Partanna, e ancora, Favignana, Mazara del Vallo,  Valderice, Gotta Maria, Buseto Palizzolo, Castellammare, Alcamo, Paceco e tanti altri comuni della Provincia dove sono stati rinvenuti reperti archeologici e preistorici dal Paleolitico fino al Medioevo”.

Insomma il progetto è molto ambizioso e si basa unicamente sul concetto che la provincia di Trapani è il territorio più importante al mondo – secondo il professore Torre – per i suoi siti archeologici e preistorici e per questo propone di realizzare un Museo Regionale della Sicilia Occidentale. Nonostante i numerosi reperti trovati in passato, quella di Trapani è anche l’unica provincia italiana a non avere un Museo archeologico.

“Al nuovo spazio museale – spiega Torre –  dovranno applicarsi criteri architettonici moderni di musealizzazione come ha fatto l’architetto Franco Minissi per il Museo di Siracusa. Il Museo, con i rispettivi parcheggi e giardini, dovrà essere ubicato su almeno 30 mila metri quadri. Dovrà essere costruito su due piani più seminterrato. I due piani espositivi avranno una superficie di circa 10 mila metri quadri mentre il seminterrato di 4 mila metri quadri, dove sarà situato un auditorium, i laboratori di restauro e gli uffici. Il resto dello spazio verrà utilizzato per posteggi di autobus e auto, e circondato da ampio giardino attorno al Museo”.

Lo studioso trapanese ipotizza anche altri dettagli della sua idea: “La forma della struttura museale ruoterà attorno ad un corpo centrale utilizzato come sala conferenze al seminterrato e sala espositiva al piano terreno. Per quanto riguarda l’illuminazione si potrebbe pensare a grandi finestre e aperture nel tetto in modo da fare filtrare la luce solare. Il museo dovrebbe comprendere reperti risalenti dai periodi della preistoria fino a quelli elimo, fenicio, greco e romano provenienti da scavi della provincia e da altri siti della Sicilia. Potremmo richiedere tutti i reperti dei nostri siti preistorici ed archeologici che giacciono nei sotterranei del Museo archeologico di Palermo o sparsi in vari piccoli musei della provincia”. Adesso la palla passa alle istituzioni che dovranno valutare la proposta.

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