“Al cuore dell’estate siamo giunti con pesantezze più o meno gravi. Le feste religiose ci incoraggiano ad ‘accelerare le nostre cadenze di camminatori un po’ stanchi’, come dice don Tonino Bello. Abbiamo scelto Maria come nostra compagna di viaggio. Ciascuno di noi a suo modo. In questa liturgia del 16 agosto, solennità della nostra Madonna di Trapani, chiediamo a lei una speciale benedizione per la nostra Diocesi, giunta al suo 180° anno di vita. In particolare, le chiediamo di prendersi cura delle nuove generazioni”.
Così il vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli, nella sua omelia, stasera, durante la solenne celebrazione nella Cattedrale San Lorenzo dedicata alla festività della Madonna di Trapani.
“Oggi prolunghiamo la gioia dell’Assunzione e contempliamo il corpo splendente di Maria. Le nostre lucerne, quelle che accendiamo durante la processione, dicono la nostra condizione umana. Maria dal cielo ci aiuta a tenerle accese – le nostre lampade – e ci invita ad aiutarci con le stupende accensioni fraterne ogni volta che le nostre lucerne si spengono. Questo ci interessa non solo per il cammino spirituale, ma anche per quello civile e morale”.
Fragnelli ha fatto riferimento al discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo scorso 3 luglio in occasione della Settimana sociale dei cattolici a Trieste. “Rileggendolo – ha detto – si ha la sensazione che egli abbia voluto riaccendere tante lucerne del cammino della nostra Patria. Desidero chiedere ai sindaci e a quanti ci aiutano con il loro servizio amministrativo di riascoltarne alcuni passaggi”.
Alla lettura si sono alternati il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, il comandante della Capitaneria di Porto Guglielmo Cassone, una rappresentante della Prefettura, una rappresentante del Corpo delle Infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, il comandante della Compagnia Carabinieri di Trapani, Giuseppe Scotto Di Tella, il vicario del questore, Cono Incognito.
“La libertà e l’unità sono frutti maturi di uomini e donne che imparano ad amare nella prospettiva dello Spirito Santo, che non è esclusivo di alcuna fazione – ha proseguito il vescovo – ma tutto questo non si improvvisa. Bisogna irrigare quotidianamente il giardino della nostra vita, anche se costa fatica fermarsi ad ‘attingere acqua dal pozzo’, come insegna santa Teresa d’Avila, la mistica carmelitana. Attingere al pozzo della Parola di Dio e dei valori umani autentici della civiltà. Oggi siamo tentati di abbandonare questa fatica, ritenuta inutile. Eppure, questo allenamento procura frutti personali e sociali di lunga durata”. VIDEO
Al termine della celebrazione, la processione della statua che si è snodata per le vie del centro storico cittadino. Alla mezzanotte, i cittadini potranno assistere ai tradizionali giochi pirotecnici dal lungomare Dante Alighieri.