Si è aperta a Favignana, la nona edizione della History & Politics Summer School, organizzata dal Dipartimento di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell’Università di Palermo. L’evento, che per il secondo anno consecutivo si svolge nei prestigiosi spazi dell’ex Stabilimento Florio, vede la partecipazione di studiosi e ricercatori di fama internazionale, che si confronteranno, fino a domani, sul tema attualissimo della “Cyberpolitics: Politica e tecnologia. L’intelligenza artificiale e il nuovo (dis)ordine mondiale”.
“Favignana è un luogo iconico del Mediterraneo”, dice Giorgio Scichilone, direttore della History & Politics Summer School. “Noi siamo molto grati all’Amministrazione comunale e al sindaco Francesco Forgione che, per il secondo anno consecutivo, ci ospitano. Nel corso di questa edizione affronteremo un tema delicato, sensibile, come quello della sicurezza informatica, ovvero della cyber security, intrecciata con l’intelligenza artificiale. Sono argomenti che riguardano le relazioni internazionali, le scienze politiche, i rapporti tra gli Stati e anche le agenzie private, la sicurezza degli individui e delle comunità. Temi che affronteremo con prestigiosi relatori e autorità del mondo della cultura, dell’Accademia e delle Istituzioni”.
Ad aprire i lavori è stato il direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale Bruno Frattesi, che nel corso del suo intervento ha sottolineato l’importanza dei temi trattati e ha illustrato le sfide da affrontare. Durante la prima giornata è intervenuto, tra gli altri, anche il vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli.
“Favignana si riconferma, ancora una volta, un luogo di dialogo e confronto politico e culturale”, dice il sindaco Francesco Forgione che, nel corso del suo intervento, ha posto l’accento sulle crisi internazionali in Medio Oriente e in Ucraina e l’urgenza di giungere al più presto a una soluzione.
“Oggi – ha detto – stiamo vivendo un vero e proprio genocidio a Gaza. Assistiamo al tentativo ingiustificato e inaccettabile di rioccupare la Cisgiornania. Così come non c’è alcuna ragione storica o politica che può legittimare quanto la Russia ha fatto in Ucraina. Io penso che il nostro Paese in questo momento debba chiedere che tutte le armi tacciano”. Forgione ha posto l’accento anche sull’importanza delle tecnologie e dei media in grado di influenzare gli elettori e di condizionare la politica: “Come si formano le opinioni pubbliche oggi? Quanto contano le tecnologie nel rapporto tra la democrazia, il potere e le coscienze? Temi che interrogano la politica e che è urgente affrontare per porre fine a questa deriva”.
Argomenti che fino a sabato saranno dibattuti nel corso dei lavori della History & Politics Summer School, un appuntamento prestigioso e importante per la comunità scientifica, un’opportunità unica di approfondimento e confronto su argomenti di grande attualità e rilevanza.