Sull’ordinanza emanata qualche giorno fa dal sindaco di Trapani che ha disposto la revoca delle concessioni perpetue e ultra 99ennali stipulate prima dell’ottobre 1975, con conseguente estumulazione per lasciare spazio alle oltre 170 salme in attesa di sepoltura da mesi, prende posizione la consigliera comunale e candidata sindaca per Trapani Anna Garuccio.
Stamane, infatti, ha inviato una PEC al segretario generale del Comune di Trapani, al sindaco Tranchida e al dirigente dei Servizi cimiteriali, in cui chiede formalmente la revoca dell’ordinanza sindacale n. 38 dello scorso 11 aprile che si richiama a quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 92 del decreto del Presidente della Repubblica 285 DEL 10 settembre 1990.
“Premesso che il comma due dell’articolo 92 del d.p.r. 285 del 1990 consente alle amministrazioni di Estumulare le salme antecedenti al 1975 solo quando ”non sia possibile provvedere tempestivamente all’ampliamento o alla costruzione di nuovo cimitero – scrive Garuccio – considerato che il numero esagerato di salme in giacenza in attesa di sepoltura dalla scorsa estate NON È frutto di una situazione improvvisa bensì della mancata programmazione di questa amministrazione in merito al fenomeno della morte che non può essere affrontato sul momento ma deve essere frutto di programmazione costante e preventiva, attraverso le politiche regolamentari, la Giunta e il Consiglio comunale non hanno snellito in questi anni e nel corso degli ultimi mesi, attraverso le modifiche attuate, il fenomeno delle sepolture e degli ingressi al cimitero di Trapani bensì lo hanno ingolfato attraverso i ricongiungimenti e aprendo la possibilità di sepoltura anche a chi non è nato ne è residente a Trapani”.
Secondo Anna Garuccio “nulla in questi anni si è fatto per allargare il campo di inumazione, né si è lavorato per la costruzione di un nuovo padiglione. Non si può far pagare ai trapanesi le colpe dell’inefficienza e della superficialità con cui è stato affrontato negli anni il problema cimiteriale. Tantomeno la soluzione al malcontento dei cittadini, scaturito a seguito dell’ordinanza – prosegue la candidata sindaca – può essere affrontato con un approccio di tipo elitario che vorrebbe adesso salvaguardare le tombe di coloro che portano un cognome illustre. La famiglia di un personaggio illustre ha gli stessi sentimenti di una persona non abbiente. È un principio di uguaglianza. Nell’articolo 62 al comma 3, si legge che tale operazione deve essere notificata entro 30 giorni dall’esecuzione. Nessuna notifica è giunta alle famiglie delle salme da estumulare”.
Per Garuccio l’applicazione della normativa richiamata nell’ordinanza del sindaco sarebbe “errata in quanto applicabile solo ad imprevisti e non a mancata programmazione”. Da qui la richiesta di revoca dell’ordinanza.