La città di Trapani continua a fare i conti con una “normalità” che prevede l’erogazione idrica ogni due giorni per tre ore ma che, comunque, la pone in una situazione meno allarmante rispetto ad altre zone della Sicilia.
Questo e altri temi, sono stati al centro della conferenza stampa sul tema dell’acqua convocata ieri al Municipio e durante la quale il sindaco Giacomo Tranchida, affiancato da Orazio Amenta, dirigente del Servizio Idrico, e dall’assessore al ramo Vincenzo Guaiana, ha offerto un resoconto parlando anche di mafia e sequestri del passato e annunciando una nuova denuncia sporta per intrusione.
Ignoti hanno scavalcato il cancello e il muro della struttura. Un “avvertimento”, secondo gli amministratori, perché il danno sarebbe avvenuto il giorno dopo l’inibizione del consumo di acqua di due pozzi privati utilizzati da due ditte di Trapani.
In futuro, i cittadini potranno chiedere il rifornimento al Comune che, a sua volta, garantirà il servizio idrico rivolgendosi anche ai privati e calmierando i prezzi. Una procedura che “garantisce la tracciabilità dell’acqua”.
Oltre alla possibilità di integrare alla rete idrica del Comune i pozzi privati per uso pubblico, come già avvenuto a Valderice ed Erice, si è parlato dei pozzi di Bresciana, attualmente 17 su 18 in funzione. I pozzi però non saranno utilizzati tutti e contemporaneamente, perché il sistema potrebbe dare problemi.
L’incontro è stato anche un’occasione per affrontare il problema dell’acqua a Trapani con i cittadini, soprattutto quando si parla di depuratore e dissalatore, la cui competenza è della Regione come ha spiegato Tranchida.
C’è poi la proposta di sfruttare al meglio le potenzialità dei pozzi di Bresciana. “Potremmo aiutare anche le comunità di Castelvetrano e Campobello di Mazara” con la costruzione di bypass lungo la condotta. E a proposito di bypass, l’assessore Guaiana ha annunciato il ripristino della circolazione su doppia corsia lungo la strada provinciale Erice Mazzara.
L’ingegnere Amenta ha riferito di come si sono creati due laghi nei terreni – ora confiscati – vicini alle strutture dove sono installate le pompe di rilancio di Bresciana: quando si interrompe l’alimentazione, il circuito di rilancio, i pozzi continuano a pompare e l’acqua in eccesso verrebbe deviata e accumulata in questi due laghi, grandi quanto due campi di calcio.
Il sindaco Tranchida ha parlato anche dei cambiamenti climatici: “Non ci sarà più l’inverno, ma violente bombe d’acqua e raffiche di vento”. “Trapani è pronta per una bomba d’acqua?” e il sindaco ha risposto secco di no. Questo nonostante i piani futuri per la realizzazione di opere di raccolta dell’acqua piovana, come le vasche di laminazione nell’ambito della ZES, la cui realizzazione è prevista entro il 2030. VIDEO