Il braccio destro di Matteo Messina Denaro potrà lasciare, in regime di semilibertà, il carcere de L’Aquila, dove è detenuto all’ergastolo, condanna inflittagli necessità 2004 dalla Corte d’Appello di Palermo.
Leonardo Ciaccio, 63 anni, ex gestore di un impianto di carburanti a Campobello di Mazara, inizierà a lavorare come volontario nella Biblioteca museale di Sulmona grazie a quella che viene definita “l’irreprensibile condotta tenuta durante la detenzione”.
A dare parere favorevole all’applicazione della misura alternativa sono stati sia il Tribunale della libertà de L’Aquila sia il Comune di Sulmona dove lavorerà. La Procura generale della Corte d’Appello de L’Aquila.
Secondo quanto riportato da “La Stampa”, che per prima ha dato la notizia, la scarcerazione dello stretto collaboratore di Matteo Messina Denaro starebbe creando un certo allarme a Sulmona, “considerata la caratura del personaggio e i precedenti sul territorio”.
Ciaccio è ritenuto il vero braccio destro di Messina Denaro, al punto da essere considerato uno dei pochi ad avere raccolto le confidenze del boss. Inoltre, dopo la condanna per omicidio, associazione mafiosa e altri reati legati al traffico di droga, non si è mai pentito.
Le indagini e le note della Direzione Nazionale Antimafia restituiscono un quadro chiaro della storia criminale di Ciaccio. Appartenente alla famiglia mafiosa di Castelvetrano, inserita nell’omonimo mandamento, ne fu un esponente di spicco diventando anche il responsabile della custodia e della gestione delle armi del clan, delicato ruolo che gli venne affidato da Matteo Messina Denaro, che in Ciaccio riponeva una fiducia totale. L’uomo ricopriva il ruolo di intermediario tra Messina Denaro e gli altri uomini d’onore, conservando il numero del boss nella propria rubrica telefonica.