La politica Valdericina si presenta unita nel dire “no” alla possibile destinazione dell’ex hotel e residence “Torre Xiare”, confiscato alla mafia e sito a Lido Valderice, a centro di accoglienza per migranti.
Ieri il sindaco Francesco Stabile, insieme al presidente del Consiglio comunale, il vice presidente e il capogruppo della minoranza consiliare, ha incontrato la prefetta di Trapani Filippina Cocuzza per rappresentare il dissenso dei cittadini sulla scelta del Ministero degli Interni di destinare questa struttura a CPA.
“Poche sere fa – prosegue – è stato, inoltre, approvato all’unanimità dal Consiglio comunale un ordine del giorno che esplicita chiaramente la volontà dell’Amministrazione e del Consiglio di destinare questa struttura per altri fini e scopi, pensando concretamente a quella che è la proposta che, già diversi mesi fa, l’ERSU, l’Ente Regionale del diritto allo studio, ha presentato al presidente della Regione Schifani per far nascere una Cittadella Universitaria“.
“Abbiamo già investito la Politica regionale e nazionale – prosegue il primo cittadino di Valderice – di questo importante tema perché non siamo disposti a subire una scelta che va in contrapposizione all’opportunità di crescita e di sviluppo che questo territorio merita” .
Stabile anticipa la volontà di prendere “tutte le iniziative necessarie affinché il Ministero possa trovare una soluzione alternativa per la destinazione dei migranti visto anche che, nel recente passato e per diversi anni, Valderice ha dimostrato di essere un paese di accoglienza. Nel nostro territorio – prosegue – insistono già diversi progetti, come quello SAI dove attualmente ospitiamo 60 immigrati (adulti-uomini) e due strutture MNSA per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati”.
Sulla questione si registra anche la presa di posizione del deputato regionale del PD Dario Safina che, in un comunicato stampa, si schieraal fianco della comunità valdericina. “Il voto unanime di ieri sera in Consiglio comunale – sottolinea – è un messaggio chiaro e incontrovertibile su quale sia la volontà dei cittadini di Valderice che rivendicano il diritto a costruire il proprio futuro. Il Ministero non può decidere unilateralmente sulle sorti di una comunità senza ascoltarne la voce. Ed è per questo che presenterò un’interpellanza a risposta urgente agli assessori regionali all’Istruzione e alla Cultura e al presidente Schifani”.
“Non ci può essere alcun dubbio – prosegue il deputato Dem – sullo spirito di solidarietà e di accoglienza della comunità valdericina che già ospita diverse comunità di migranti al suo interno. Ma trasformare l’ex struttura alberghiera in un centro di accoglienza per extracomunitari sarebbe una forzatura da parte del Governo nazionale, oltre che un grave errore di valutazione. Torre Xiare rappresenta un’importante testimonianza della storia e dell’architettura del territorio valdericino ed insiste in un’area naturalmente vocata allo sviluppo turistico. Proseguire il percorso per altro già avviato dall’Ente regionale per il diritto allo Studio Universitario (ERSU) per trasformare il bene confiscato alla mafia in una residenza universitaria è l’unica via sensata e percorribile per la crescita di Valderice”.
Anche il gruppo consiliare “La Scelta per Valderice”, con Massimo Di Gregorio in testa, ha diffuso una nota stampa nella quale si sostiene che “il percorso avviato dall’Ente regionale per il diritto allo Studio Universitario (ERSU) va condiviso e sostenuto perché rappresenta la soluzione più utile per valorizzare l’hotel Torre Xiare, bene confiscato alla mafia e strategico per lo sviluppo del territorio di Valderice. L’intenzione del Ministero dell’Interno di trasformarlo in un centro di prima accoglienza per gli immigrati è frutto della logica emergenziale che sta accompagnando l’attuale fase del governo nazionale. La solidarietà dei Valdericini nei confronti delle necessità di sostenere e consolidare la politica dell’accoglienza è fuori discussione e non possono esserci strumentalizzazioni sul punto. Tanto è vero che il Comune di Valderice è titolare di un progetto SAI che prevede l’accoglienza di 60 immigrati adulti di sesso maschile sul proprio territorio che si aggiungono agli oltre 80 già presenti a Bonagia.
Anche per questo motivo, è evidente che l’iniziativa del Ministero rischia di essere una forzatura che non trova elementi fondanti. L’ex struttura alberghiera confiscata, con la sua parte storica risalente al 1580, rappresentata dal baglio e dalla torre di avvistamento appartenuti al barone Tommaso Staiti di Cuddia, sottoposta a vincolo dai Beni culturali, costituisce un’importante testimonianza della nostra storia locale e architettonica, e rappresenta un simbolo di rinascita e di riscatto dalla criminalità organizzata che, purtroppo, ha afflitto la nostra regione, si trova inoltre in un’area vocata alla crescita turistica e culturale. L’auspicata residenza universitaria è la giusta e congrua soluzione, perché sarebbe un ulteriore tassello di un mosaico costruito nel tempo che permetterebbe di recuperare e rilanciare un sito di rilevanza storica- artistica e monumentale”.
“Il voto unanime del Consiglio consiglio di Valderice non è un’espressione di chiusura, ma un messaggio di condivisione di un territorio che merita nuove opportunità di sviluppo che verrebbero sicuramente limitate dal progetto del Ministero. La comunità valdericina – concludono i consiglieri Massimo Di Gregorio, Caterina Baiata, Lucia Blunda, Piero Catalano, Gianfranco Palermo – è pronta al confronto perché ha la ragione dalla sua parte ed è aperta al dialogo per il rispetto che nutre verso le istituzioni di questo Paese. Ma è anche una comunità che rivendica il diritto di poter costruire il suo futuro senza condizionamenti e senza scelte unilaterali che non sono supportate da reali esigenze d’intervento”.
Massimo Di Gregorio, Caterina Baiata, Lucia Blunda, Piero Catalano, Gianfranco Palerm