Ha avuto un malore alla lettura della sentenza della gup del Tribunale di Trapani Francesca Nodari che, stamane, lo ha condannato a due anni e quattro mesi di reclusione il 64enne americano Patrick Joseph Horan.
L’uomo – che si trova in custodia cautelare in carcere dal maggio di quest’anno – era arrivato a Trapani con un aereo privato proveniente dalla Florida e aveva con sé armi e farmaci vietati. Il processo si è svolto con il rito abbreviato.
Il controllo eseguito congiuntamente da Polizia, Guardia di Finanza e personale dell’Agenzia delle Dogane, aveva consentito di trovare due pistole calibro 38 con munizioni, una carabina ad aria compressa con potenza superiore a quella consentita in Italia, due archi, diverse buste di marijuana conservate all’interno di borracce in alluminio – per un peso complessivo di oltre un chilogrammo – funghi allucinogeni e alcune compresse di anfetamine.
Horan risulta titolare al 51% dell’azienda agricola Pure Heart Sicily, con sede a Santa Ninfa. Alla Polizia aveva dichiarato di essere tornato in Sicilia per sottoporsi ad un intervento a Palermo. Dai primi accertamenti era emerso che era salito a bordo esibendo un passaporto annullato e traendo così in inganno il pilota del jet.