Accordo sul passaggio dei netturbini dall’Agroericino a Trapani, ma l’intesa è… debole

TRAPANI. Raggiunto l’accordo per il trasferimento nel cantiere di Trapani dei 32 netturbini in esubero nell’Agroericino. Ma si tratta di una intesa debolissima, perché condizionata al rinvio della raccolta differenziata nel capoluogo, dal due gennaio al primo marzo. Un posticipo che si rende necessario per “allineare” i due cantieri, quello del capoluogo e quello dell’Agroericino. Una condizione obbligatoria per consentire il transito dei 32 netturbini in esubero a Trapani, considerato che fino al 28 febbraio nell’Agroericino il personale in servizio è composto da 154 operai, mentre dal primo marzo, quando partirà la nuova gestione dell’Agesp, la società che gestirà la raccolta nei Comuni di Erice, Valderice, Buseto, Custonaci, San Vito, Paceco e Favignana, i netturbini in servizio saranno 122. Con un esubero, pertanto, di 32 lavoratori, di fatto due in meno dei 34 che la Energetikambiente dovrà assumere, in aggiunta agli 87 provenienti dalla Trapani Servizi, per arrivare al totale di 121 necessario per garantire la raccolta nel capoluogo. E neanche è possibile far transitare prima i 32 dall’Agroericino a Trapani, perché altrimenti per due mesi la raccolta dei rifiuti nei 7 Comuni interessati andrebbe in tilt.

ACCORDO APPESO A UN FILO. I sindacati, assieme ad Agesp ed Energetikambiente, quindi, hanno raggiunto l’accordo per il transito dei 32 dall’Agroericino a Trapani, ma occorre allineare l’avvio della differenziata. Per questo adesso verrà chiesto all’amministrazione Tranchida di posticipare l’avvio della differenziata. Una richiesta che va nella direzione opposta a quella che il primo cittadino trapanese ha sempre annunciato sin dal momento in cui si è insediato a Palazzo D’Alì. Tranchida, infatti, vuole che si parta il prima possibile con la raccolta differenziata spinta porta a porta per migliorare le percentuali di differenziata che vedono, al momento, Trapani fanalino di coda in provincia.

IN ATTESA DI PALAZZO D’ALI’ – E’ questo, quindi, il motivo per cui l’accordo raggiunto appare debolissimo e rischia di saltare già nelle prossime ore. Perché Tranchida dovrebbe fornire una risposta ai sindacati (Soggetto Giuridico, Fiadel, Uil, Cgil, Cisl e Rti) ed alle due aziende interessate, Agesp ed Energetikambiente. La quale, inoltre, ha rappresentato, al tavolo riunitosi questo pomeriggio, l’urgenza di conoscere entro pochi giorni le determinazioni dei Comuni interessati, al fine di poter programmare eventuali modifiche sul cronoprogramma dello start-up nei Comuni di propria competenza.

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