Renexia, attraverso la sua controllata Renext Solutions, ha siglato un contratto Front-End Engineering and Design (FEED) con Aker Solutions, azienda leader nelle soluzioni sottomarine per l’industria energetica, per la progettazione delle sottostazioni sottomarine di Med Wind, il progetto di parco eolico galleggiante da realizzare al largo delle coste trapanesi e si avvarrà della stretta collaborazione con il proprio partner ABB.
L’incarico prevede l’ideazione di otto moduli, due per ogni sezione del parco, che verranno poi posati sui fondali del Canale di Sicilia, a una profondità che varia tra i 520 e i 660 metri, in cui convoglieranno i cavi delle turbine galleggianti dell’impianto. L’energia prodotta dalla rotazione delle pale arriverà a terra, presso le stazioni di Partanna e Partinico, tramite un sistema di cavidotti sottomarini e terrestri.
Aker Solutions, per la prima volta impegnata in un progetto eolico offshore nel Mar Mediterraneo, è stata scelta per via della pluriennale esperienza nelle soluzioni tecnologiche offshore avanzate per l’oil & gas e le energie rinnovabili. Anche i componenti del modulo hanno giocato un ruolo importante nella scelta di Renexia perché non richiedono interventi di manutenzione significativi per i 25 anni di concessione di Med Wind.
L’avvio della fase progettuale di questi importanti elementi è stato possibile grazie ai risultati delle campagne oceanografiche svolte nei mesi precedenti sui fondali dell’area dove sorgerà Med Wind. I campioni prelevati e analizzati, così come lo studio delle correnti, hanno permesso di individuare le zone più idonee per l’intero impianto. Le stesse indagini – dicono da Renexia – hanno confermato tutti i criteri di sostenibilità e integrazione dell’opera con l’ambiente marino e non sono stati rilevati siti di interesse storico-archeologico in prossimità dell’area di ancoraggio delle turbine.
Med Wind sarà sviluppato in più fasi e, una volta a regime, sarà in grado di generare circa 9 TWh all’anno di energia pulita, pari al fabbisogno energetico di 3,4 milioni di famiglie ed equivalente al 3% di quello nazionale, si tratta di un importante passaggio per il percorso di transizione energetica intrapreso dall’Italia. Il progetto contribuirà a creare occupazione in Sicilia nei sei anni previsti per la costruzione dell’impianto e per le attività di manutenzione negli anni successivi.